L’ ODISSEA DEL LAVANDINO

L’ ODISSEA DEL LAVANDINO

tonno grigliato

Era una bella giornata di sole a Puerto, avevamo appena terminato di mangiare uno splendido tonnetto e Jessica mi stava preparando un caffè. Lawrence; il mio bimbo di 12 anni era in bagno a farsi una doccia; ad un certo punto sentiamo un forte: “Crash” e ci precipitiamo. Lawrence è a terra assieme al lavandino.

Controllo le condizioni del bimbo, che a parte una grossa paura e una piccola botta è a posto. La mia attenzione si concentra sul lavandino che purtroppo è in condizioni ben più gravi. Il sistema di fissaggio dei sanitari, qui è particolare. Usano una piastra di ferro fissata al muro con due bulloni… quelli che l’hanno montato dove abito lo avevano solo appoggiato. Vabbè; oggi andiamo a comprarne uno nuovo e poi lo monto, cosa ci vuole.

Prendo tutte le misure e andiamo nel miglior negozio della città; a sera torniamo con il nostro bel sanitario. Controllo che tutto sia a posto e mi preparo per la mattina dopo. Dopo un buon caffè, monto i rubinetti, lo scarico e sto per fissarlo quando… i perni fissati al muro sono troppo corti.

lavandino filippino

Zampillando sudore tento di svitarli, poi di svitarli, poi di morderli e alla fine abbandono cercando una nuova soluzione. Vado di nuovo al negozio e cerco di spiegarmi tornando con due nuovi perni, una nuova piastra e un paio di birre in corpo. Il lavandino mi guarda sempre con aria di sfida dal pavimento. Coinvolgo il mio padrone di casa, che da buon filippino si inventa qualcosa: salda sui vecchi bulloni una piastra di ferro e proviamo. Sembra che funzioni e ormai siamo al tramonto, lo fissiamo, colleghiamo l’acqua e… perde.
Mi riprometto di fissarlo meglio il giorno dopo. Come promesso mi stendo sotto e con la mia tenaglia svito e riavvito: non penso di essere Hulk ma a un certo punto sento che cede, e per fortune riesco a fermarlo prima che mi sfondi il torace. Chiamo Jessica che mi aiuta a rialzarmi e rimettiamo l’ormai maledetto sul pavimento. Sono demoralizzato: sono passati due giorni e ancora non sono riuscito a risolvere la cosa; sta diventando una barzelletta. Il mio padrone di casa decide di fare un paio di buchi nel muro, ci infiliamo dei tappi a pressione e fissiamo una nuova piastra: sembra che funzioni e rimontiamo il tutto.

fabbro filippino al lavoro

Il giorno dopo controllo e mi sembra che la gravità e il cemento scadente abbiano fatto il loro lavoro: il maledetto è leggermente inclinato. Il giorno dopo controllo il maledetto è leggermente più inclinato. Il giorno dopo controllo il maledetto è ancora più inclinato. Il giorno dopo riesco ad afferrarlo prima che cada. Recito le litanie e lo rimetto sul pavimento.

san miguel beer

Dopo un paio di bicchieri di Tandway mi viene un’intuizione: vado ai grandi magazzini cerco un tavolinetto di un’altezza quasi giusta. Arrivo a casa e riesco ad metterglielo sotto ma… la porta del bagno non si chiude. Passano un paio di giorni e finalmente riesco a trovare un “Carpentero” e con una modica cifra tavolinetto su misura

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