VITA DA CANI

VITA DA CANI

Fin da piccolo ho avuto dei cani, poi vivendo da solo ed essendo fuori casa quasi tutto il giorno, non ho più potuto, ma ho sempre amato quelli dei miei amici.

Ora che le cose sono cambiate, e anche per mio figlio, abbiamo deciso di prenderci questa responsabilità. Il mio padrone di casa ne ha già due, e noi ne avevamo ricevuto in regalo uno, anzi una perchè era femmina. Scrivo “era”, perchè purtroppo dopo soli sei mesi è rimasta vittima del “Parvovirus” molto comune nelle Filippine.

cucciolo
blaki e altri cani

Dopo qualche mese, una delle cagne del mio vicino ha avuto una cucciolata: quattro teppistelli scatenati, pura razza “Askal” (che in Tagalog starebbe per: cane di strada) che ci hanno costretto a “blindare” la casa. Purtroppo anche questa volta il virus ha colpito; e dopo un mesetto hanno cominciato ad ammalarsi. Uno alla volta se ne sono andati, e era straziante, sentire i loro lamenti senza poter fare nulla. In qei momenti non ho potuto fare a meno di notare che la madre cercava di confortarli leccandoli amorevolmente, e a volte mi guardava e piangeva.

Ancora una volta mi sono reso conto che gli animali sono veramente “speciali”. Comunque ne è sopravvissuto uno: Tago, che ci hanno regalato e ora gode di ottima salute. Ho dovuto educarlo, ma ora mi rispetta, anche se ha volte fa qualche dispetto

Nuovo calore e codazzo di pretendenti davanti al cancello: ululati e scavi, e… alla fine, nuova cucciolata. Altri quattro teppistelli affamati che sequono mia moglie come galline, all’ora dei pasti.

cani che mangiano
4 cuccioli simpatici

Altra blindatura della casa, per evitare di trovarseli sul letto, e qualche calcetto per proiettarli fuori quando riescono ad infiltrarsi. Dopo un mese eseguono i miei comandi e comincio ad affezionarmi

Il maledetto virus però è sempre in agguato; per fortuna sono ripartito per l’Italia, e ho fatto in tempo a vederne solo uno morire. In questo momento sono quasi tutti andati; uno è sopravvissuto, quello che sembrava più debole… e anche un poco gay.

Mi verrebbe da parafrasare una famosa canzone di Gianni Morandi: “Uno su quattro ce la fa” . E ora aspettiamo la prossima cucciolata, che nonostante le nostre precauzioni, sicuramente non mancherà.

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